Poeti che verrete!
Non l'oggi ha da giustificare me, e la Democrazia,
e il nostro scopo,
Ma voi, nuova covata, atletica, continentale, americana,
grande più che in passato,
Voi dovete giustificare me.
E invero, se non fosse per voi, io cosa sarei?
Cos'è il poco che ho fatto, se non stimolare voi?
Io dipendo da chi, lontano da qui, mi comprenderà
nelle distese di grasse praterie e più oltre, nell'Oregon
e nella California assieme.
Io m'attendo che da qui a molti secoli mi comprenda
l'abitante del Texas e quello dell'Arizona
Io m'attendo che mi comprenda e m'ami
l'abitante futuro della Carolina e della Georgia.
Io m'attendo che fra cento o forse centinaia d'anni
nell'inverno,nello splendore di boschi e nevi,
nei laghi gelati, mi portino con sè i canadesi
e godano di me.
Io questo so dell'oggi, che, integro, io duro un attimo—
io sono il bardo del futuro,
Io non scrivo che una o due parole, a mostrare il futuro,
Io non avanzo che un momento e poi viro e di nuovo
m'affretto nel buio.
Io sono un uomo che nel continuo vagare, senza davvero
mai sostare, volge a voi uno sguardo appena
e distoglie poi il viso,
Lasciando che voi ne diate prova e definizione,
Aspettandomi le cose essenziali da voi.